giovedì 31 agosto 2023

Eurosostenibilità – Konsum srl inaugura il nuovo negozio e prosegue nelle iniziative di informazione europee

 





Il cammino di Eurosostenibilità prosegue senza incertezze.

Konsum srl accompagna il percorso informativo quale partner di informazione, impegnandosi

 in un lavoro di documentazione e 'racconto' degli obiettivi dell' Agenda 2030 per lo Sviluppo

 Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.

L'inaugurazione del nuovo negozio di Konsum srl in settembre, porta con sé

nuovi stimoli e nuovi spunti d'informazione.

GianluigiPagano, giornalista e scrittore di Bologna, direttore responsabile della rivista

ND,Natura Docet: la Natura insegna ( rivista mensile di

Medicina,Salute,Alimentazione.Benessere,Turismo e Cultura ), ha dedicato all'azienda

un passaggio del suo intervento sulla sostenibilità :


Dobbiamo cambiare radicalmente il nostro atteggiamento nei confronti della Terra: possiamo

 certamente trarne il nostro nutrimento, ma solo rispettandone l’equilibrio complessivo. Non si

 tratta solo di piantare un alberello o due, né di mettere un filtro in più negli scappamenti delle

 nostre automobili: dobbiamo fare in modo che quanto prendiamo dalla terra le sia restituito

: dalla rotazione delle culture alla riforestazione, dalla pesca controllata, all’uso di energie

 rinnovabili. Prima di fare qualsiasi cosa dobbiamo fare un attento studio di danni e benefici,

 cercando di massimizzare i primi e minimizzare o meglio risarcire con azioni positive gli

 ultimi, in modo da mantenere un equilibrio naturale

 complessivo. Ecco la funzione di questa nostra comunicazione (frutto della collaborazione

 con Konsum srl), sarà appunto quella di far conoscere e valorizzare l’azione di chi opera non

 perdendo di vista questo impegno a mantenere l’equilibrio naturale.”


Sono trascorsi ormai due anni da quando Borghi d'Europa, grazie al Patrocinio di

 ESOF2020,Trieste Capitale europea della scienza, organizzò al Porto Vecchio di 

Trieste un incontro di informazione sui temi della sostenibilità. Da quel primo approccio è nato

 il progetto Eurosostenibilità, coordinato appunto da Gianluigi Pagano.


Nel frattempo le relazioni si sono ancor più strette, la collaborazione informativa è diventata

 un asset fondamentale del progetto, le aziende sono cresciute nella consapevolezza del

 proprio impegno.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno presentato le iniziative di informazione

 che Konsum srl intraprende dal 2020, distribuendo anche una importante cartella stampa con

 tutti i servizi informativi e i link delle rassegne stampa.

"Sono sostanzialmente due i temi che abbiamo affrontato -ci raccontano gli amministratori

 dell'Azienda- : i temi della sostenibilità 'dentro' le aziende e i temi della sostenibilità lungo la

 nostra filiera".


"La definizione di azienda sostenibile -commenta Valentino de Faveri, amministratore di

 Konsum srl- può essere espressa come l'impegno di un'impresa verso un modello di

 business responsabile, il cui scopo è quello di garantire uno sviluppo sostenibile fortemente

 attento alla salute del pianeta e al benessere sociale ed economico delle perso 

martedì 18 luglio 2023

I Percorsi della Fede e l'Oratorio di San Pellegrino a Ciano del Montello – L'impegno di Konsum srl a sostegno delle iniziative locali e di Eurosostenibilità



Valentino De Faveri, amministratore di Kosnum srl, ha segnalato ai giornalisti e comunicatori

di Borghi d'Europa l'Oratorio di San Pellegrino a Ciano del Montello.


Dal 20 luglio al 1° agosto il Comitato festeggiamenti organizza la Festa Paesana di San Pellegrino,

alla quale Konsum srl non fa mancare il proprio sostegno.


La storia



Nel 1645, viste le precarie condizioni della chiesa preesistente di epoca medievale, che sorgeva nello stesso luogo, si decide la demolizione e la costruzione di una nuova chiesa in stile rinascimentale, ad una navata. Dell’antica chiesa viene recuperato solo il muro dell’abside, contenente un affresco di San Pellegrino dei primi del 600’.


1928 ‐ 1929 (ricostruzione post-bellica intero bene)

Durante la Prima Guerra Mondiale la chiesa subisce danni considerevoli. I lavori di ricostruzione iniziano il 15 ottobre 1928 e terminano il 10 luglio 1929. Il 1° agosto dello stesso anno l’oratorio di San Pellegrino viene inaugurato.


1932 ‐ 1932 (restauro intero bene)

Negli anni Trenta la chiesa viene restaurata. Viene inoltre collocato al centro del presbiterio un altare in marmo, in origine posto lateralmente, in sostituzione dell'altare maggiore, distrutto durante la guerra.


L'Itinerario Internazionale Percorsi della Fede ha inserito l'Oratorio di San Pellegrino nel cammino

d'informazione che accompagna i viaggi del buon e bello vivere.


Nel 2023 è ripreso anche il cammino di Eurosostenibilità : Konsum srl accompagna il percorso informativo quale partner di informazione, impegnandosi in un lavoro di documentazione e 'racconto' degli obiettivi dell' Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.


L'Azienda

"Konsum s.r.l. opera su tutto il territorio del Centro-Nord – racconta Valentino De Faveri-, nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia industriale. La sede legale e operativa si trova a Cornuda in provincia di Treviso. Konsum s.r.l. si sviluppa su una superficie utile di 3500 mq dove tutto trova la propria specifica collocazione: gli uffici organizzati su due piani, un vasto e assortito magazzino affiancato da una zona espositiva di tutti i prodotti destinati alla vendita all’ingrosso e un’area interamente dedicata alla segnaletica stradale: produzione della cartellonistica, officina, deposito macchinari e parcheggio automezzi. "

Konsum s.r.l. svolge in modo costante la sua attività nell’ambito del miglioramento continuo, garantito e attestato da due importanti certificazioni:


CERTIFICATO DI COSTANZA DELLA PRESTAZIONE / CERTIFICATE OF CONSTANCY OF PERFORMANCE N./No. 0474-CPR-0704


ATTESTAZIONE DI QUALIFICAZIONE ALLA ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI (ai sensi del D.P.R. 207/2010)


Azienda consolidata e affermata nel mercato del Centro-Nord Italia, Konsum s.r.l. si presenta come una seria realtà imprenditoriale proiettata alla soddisfazione del cliente attraverso un’organizzazione tecnica e commerciale di comprovata esperienza, prodotti all’avanguardia di alta qualità offerti da un servizio puntuale ed efficiente.


L’apertura verso la conoscenza e l’utilizzo di nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente e delle normative vigenti costituisce il punto di forza di Konsum s.r.l. che, motivata e determinata a fornire risposte adeguate e al passo con i tempi, si propone di essere sempre pronta ad affrontare le sfide del futuro.




domenica 30 aprile 2023

Il Buon Paese – Borghi d'Europa alla Cantina del comm. Rosalio Pozzobon a Volpago del Montello


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno proposto in uno stage multimediale presso la Cantina del comm. Rosalio Pozzobon a Volpago del Montello, i temi delle iniziative di informazione del progetto L'Europa delle scienze e della cultura ( patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI - Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica).


La storia : nel 1992 a Volpago del Montello, Luigi Veronelli

Venezia.La Mostra del Cinema. Il ristorante Ai Gondolieri.

Complici gli instancabili animatori della associazione l'Altratavola (nata sotto il Patrocinio della rivista l'Etichetta), si incontrano (siamo nel 1992) Giulia Zucchi di Poada (figura storica della cunicultura italiana) e Luigi Veronelli.

Conosciutisi nel corso di una trasmissione televisiva con Ave Ninchi,Veronelli e Giulia Zucchi hanno da sempre fatto proprie le ragioni della qualità, conducendo una battaglia senza soste per far prevalere tra i produttori questa filosofia di vita.

Giulia è appena diventata presidente di Coniglio Italia, nata per difendere e valorizzare la carne italiana : così chiede a Luigi Veronelli una testimonianza particolare in favore della carne nazionale, riconoscendogli una vita in difesa delle piccole produzioni di pregio.

Detto,fatto.

La rivista L'Etichetta dedica nel mese di novembre 1992 al tema di 'Ghiotto Coniglio' uno speciale con le ricette esclusive di Anna Bonetti.

Un intenso programma di incontri e degustazioni si tiene a Volpago del Motello, sotto il Patrocinio della Civica Amministrazione e della Associazione l'Altratavola.

"... il coniglio – osservava Luigi Veronelli-, è al meglio o al peggio secondo le cure di chi lo alleva. La carne di coniglio migliore - quanto mi piace gridarlo (sono un patriota da che la patria è ciò che si conosce e si capisce) - è prodotta in Italia ".

Altre pagine vengono dedicate alla Mostra dei Vini della Riviera del Montello e a Paronsin Gobbato, al mondo della ristorazione e produzione locali.



All'incontro presso la Cantina comm.Rosalio Pozzobon, vengono presentati e degustati quattro vini

d'eccellenza : Rosso del Commendator (Montello D.O.C.G.), Pinot Nero ROSÈ Brut ( Spumante,

Vitigno 100% Pinot Nero), il 58 ( Rosso Veneto Igt, da uve resistenti), Recantina (autoctono,Montello 

Asolo D.O.C.)


Antonella Pianca, giornalista e degustatrice AIS, ha guidato con Giuliano Pozzobon il viaggio del gusto. Sue le note di degustazione alle quali Borghi d'Europa dedica un ampio servizio per il Percorso Internazionale Eurovinum.


Fabio Stefanon, nume tutelare de La Bottega dei Sapori Crai di Pederiva di Montebelluna ha proposto in accompagnamento il salame gentile e la spalla di San Secondo del Salumificio Villani.



" La spalla è ricavata dalla spalla intera del suino con la sua coppa, di origine rigorosamente italiana. Viene lasciata riposare in un infuso di acqua, sale e i suoi tipici aromi naturali per almeno 15 giorni, poi insaccata in vescica naturale e legata con corda da mani esperte. Dopo una breve asciugatura, viene cotta lentamente. Ne deriva un salume cotto molto delicato, morbido per la sua marezzatura e profumato.È un salume tipico della tradizione rivierasca del Po, prodotto esclusivamente a Parma nelle zone della bassa, un prodotto unico dalla nobile tradizione.


Il salame gentile è il tipico salame della tradizione emiliana fatto con carni di suino italiano, macinate e condite con pepe nero in grani e vino bianco secco che ne valorizza e caratterizza il profumo. Colore vivo e impasto morbido, gusto dolce.


Il pane artigianale de l'Antico Forno di Andrea Semenzin di Caerano San Marco, ha ben commentato la degustazione. L'Antico Forno di Andrea Semenzin è infatti una delle attività che ha reso possibile la nascita del Percorso Internazionale Le Vie del Pane e che, ostinatamente, persegue la propria strada fatta di artigianalità ed eccellenza.


Oggi tutti parlano di qualità e di eccellenza, troppo spesso a vanvera.

Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno deciso di rituffarsi nella propria storia,

per riportare a galla le ragioni di battaglie mai sopite.


venerdì 21 aprile 2023

Eurosostenibilità : Continua la partecipazione di Elisa Elettroimpianti alle iniziative di informazione per il 2023 – Il secondo intervento di Giuliano Sartor

 

I giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello (TV), nel progetto Eurosostenibilità.

In questo gennaio 2023 riprende così il cammino del percorso d'informazione ispirato ai Goals dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda, ci spiega : “ Lo scopo è quello di realizzare una imponente campagna che si concretizzerà nella pubblicazione di oltre 1000 servizi informativi e nella realizzazione di almeno 20 trasmissioni multimediali, grazie alla rete del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica)."





Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.

"Fissare obiettivi comuni incoraggia tutti – governi, aziende, centri di ricerca e la società nel suo insieme - ad agire a livello globale per la loro realizzazione, raccogliendo e mettendo a disposizione una grande varietà di forze, conoscenze e risorse. Ciò permette di costruire alleanze che lavorino per avere società più prospere, più giuste e più eque. E sai cos’altro c’è di buono nei Global Goals? Da qui al 2030, possiamo tenere d’occhio i nostri progressi; i Global Goals, infatti, fissano traguardi precisi in termini di risultati, che possono essere misurati – osserva Giuliano Sartor,nume tutelare di Elisa Elettroimpianti:"


Nel corso del 2023 Elisa Elettroimpianti svilupperà gli approfondimenti dei singoli Goals, alla luce delle proprie esperienze e del certosino lavoro che Borghi d'Europa stà conducemdo.


sabato 15 aprile 2023

Luigi Veronelli e la rivista L'Etichetta - Lo speciale sul Montello

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa realizzano un intervento informativo nella zona collinare del Montello, per ricordare la visita che Luigi Veronelli fece nel 1992, dedicando poi al territorio uno speciale della rivista da lui diretta, L'Etichetta.


LUIGI VERONELLI, 15 ANNI DOPO, PUR SEMPRE MITO UNICO E LEGGENDARIO

 
 
Chiariamo subito: siamo tutti debitori a Luigi Veronelli figura leggendaria ed uomo autentico. Lo siamo all’enogastronomo antesignano e moderno insieme, al giornalista polemico, al fine scrittore, all’editore coraggioso, al precursore conduttore televisivo del settore, oltre che al filosofo ed anarchico sui generis. Con questo servizio speciale ricordiamo i 15 anni dalla scomparsa di Gino (così per gli amici veri), di quel tardo pomeriggio di lunedì 29 novembre a Bergamo, all'età di 78 anni, lui milanese appassionato ma cittadino del mondo. Ho vissuto quasi quindici anni a fianco dell’uomo Veronelli nel pieno degli anni più entusiasmanti, quelli della sua “L’Etichetta” e delle sue millanta Guide, in un ruolo che mi consentiva, soprattutto per la sua amicizia e fiducia, d’intervenire e conoscere ogni minimo particolare della sua vita professionale ed umana.
Tra aspetti di marketing e redazionali, viaggiando ovunque con lui (guai non disporre di automobili comode e sicure ove amava distendersi e riposare mentre ci scambiavamo idee, suggestioni e pensieri d’ogni genere. Da soli piuttosto che con le rispettive compagne di vita, tra confidenze personali, familiari e professionali d’ogni genere. Canzonandomi talvolta, quando dinanzi ad interlocutori insistenti driblava dicendo “parlate con Bruno, il mio padrone..”, lui che di padroni non ne ha mai avuto, anzi li spediva al diavolo per il suo istinto di “libertà vo cercando”. Sorrido amabilmente quando leggo od ascolto di gente che lo cita, mette immagini con lui o qualche epistola ed accenna a comuni pensieri, volendo sottolineare che “conosceva” Veronelli.., pur di poterlo citare, dimenticando che la gentilezza di Gino era tale che quasi mai disdegnava cortesia e disponibilità all’ascolto ed al dialogo. Proverbiale la sua “Corrispondenza pubblica e violata” a cui dedicava ore ed ore, anche quando lontano dalla sua dimora bergamasca di via Sudorno o quando dominava con la sua presenza gli uffici de “L’Etichetta” in via Barozzi nel pieno centro di Milano. Di lettere e messaggi ne riceveva millanta, tutti singolarmente esaminati e spesso anche di notte, sino a condizionare la sua vista usando quasi sempre la sua scrittura manuale volendo rispondere a tutti, prima di passarli alla sua segreteria od a chi, tra noi, doveva gestirli per diversi motivi. Negli ultimi suoi anni di vita l’attività fisica fu forzatamente ridotta nei viaggi condivisi ma non nella tenace linearità dei suoi interventi giornalistici o da enogastronomo, rallentando pertanto la nostra frequentazione. E quando la sera del 29 novembre fui raggiunto dalla notizia che ci aveva lasciato, la mia vita ebbe un sussulto che da allora mi accompagna con triste ma immensa dolcezza verso un uomo che, per tanti versi, era stato anche un rigoroso padre (c’erano vent’anni di differenza) rispetto a quello vero che avevo perso quando ne avevo solo 15. Seguì un mio saluto, inviato con fax, ma scritto a mano come a lui piaceva, in attesa del saluto che avvenne l’1 dicembre al Cimitero Monumentale di Bergamo tra tanta gente giunta da diverse terre, quella che a lui piaceva “camminare”! Di libri ed articoli su Gino Veronelli ne sono usciti a iosa, ma esemplare è “Luigi Veronelli” (Giunti e Slow Food editori) del genero e suo curatore personale Gian Luigi Rota e dell’autore teatrale e televisivo Nichi Stefi, persone con cui Gino ha avuto un profondo legame personale e professionale. Sovente il resto è noia autocelebrativa di chi, usando abilmente Gino ormai scomparso, ha voluto o vuole farsi pubblicità autoreferenziale, come la quantità di allievi veri o presunti che non si contano.. Al pari invece dell’immensa produzione giornalistica, editoriale e d’interventi di Veronelli che soprattutto nelle sue riviste (quelle dirette od edite da lui stesso, in primis “L’Etichetta” ed “EV”) ha saputo offrire spunti, meditazioni e lezioni intorno a Terra e Tavole prima di chiunque altro, od appena dopo (vedi Paolo Monelli, Mario Soldati, Gianni Brera) ma con una completezza unica e personalissima insieme ad un’eredità linguistica e con una continuità lessicografica e interpretativa. Perché Gino non era solo uno scrittore di vino, ma un intellettuale a tutti gli effetti, uomo coltissimo, grande polemista, pieno di coraggio e di personalità. Un vero Maestro riconosciuto da tutti, salvo qualche mediocre polemista della domenica o food blogger che l’ignorano o snobbano per totale ignoranza. Ed al di là dei suoi primi libri e collane come i primissimi sul vino: “I Vini d’Italia” del 1961 (Canesi Editore Roma), i Cataloghi Bolaffi sui vini e le pioniere “Guide all’Italia Piacevole” dal 1968 (Garzanti) e poi “Le Cose Buone di Veronelli”, il “Repertorio e Dizionario dei Vini” e tanto altro ancora. Abbiamo pertanto scelto solo alcuni pezzi dai suoi scritti, volutamente di anni distanti tra loro poiché ancora oggi risuonano attualissimi proprio in quanto universali nella filosofia d’un uomo eccezionale che, tra l’altro, soleva definirsi con semplicità “Non sono un maestro, sono un notaro” sottolineando che “Anarchia per me è la libertà dell’altro”! Non dimenticando episodi chiave e simbolo di grande libertà, come quando negli anni Ottanta, Veronelli viene nuovamente arrestato e condannato a sei mesi per aver indotto alla rivolta i contadini piemontesi, mentre vent’anni prima, nella primavera del 1961, l’ultima volta di un libro messo pubblicamente al rogo in Italia, nel cortile della Questura di Varese a bruciare fu “Storielle, racconti e raccontini“, opera del Marchese De Sade, pubblicato dalla sua piccola casa editrice nel 1957. In quegli stessi anni, tra metà anni ’50 sino ai primi del ’60 Veronelli realizzò, anche come editore, la rivista “Il Gastronomo”, che ebbe un inatteso successo e quale primo documento ufficiale della sua esaltante, quasi cinquantenaria carriera di giornalista e scrittore, esperto esemplare ed opinion leader in “cose buone”. Scrivendo, tra l’altro, nel suo primo editoriale: “Questa nuova rivista si rivolge ai gastronomi, ai cuochi e alle cuoche italiani, con l’intenzione di trattare e risolvere i problemi dell’arte gastronomica, di richiedere il rinnovamento dei nostri ristoranti perché si adeguino alle raffinate e pur semplici esigenze di una clientela educata (rinnovamento che ha dato in Francia e in altri paesi, risultati anche economicamente stupefacenti), e di ricordare alle gentili lettrici le purtroppo dimenticate ricette dei nostri vecchi e l’amore per la cucina… Solo la gente volgare giudica la gastronomia una disciplina volgare e la crede rivolta all’unica soddisfazione dell’appetito. Il mangiare ha tale funzione e non la gastronomia… Il vero signore - e può esserlo il più modesto degli operai e non esserlo il più titolato dei nobili - si avvicina alla tavola per soddisfare il bisogno dettato dalla nuova natura, ma, come in ogni altro momento della sua vita, è partecipe e consapevole di quello che fa, desidera farlo bene e trarne ogni piacere…La gastronomia si rivolge allo spirito di chi mangia perché sia indotto a raccogliere ed esaltare le sensazioni del gusto. Essa è l’arte del gusto come la musica è l’arte dell’udito, come la pittura, scultura, architettura sono le arti della vista. Così essa ha i suoi artefici, i cuochi, ed i suoi critici, i buongustai, e come ogni arte richiede ai suoi seguaci qualità elettive e meditato studio… La nostra rivista vuole aiutare i gastronomi e i cuochi a riportare la cucina italiana allo splendore di un tempo e si propone di iniziare un colloquio su tale aspetto, non il minore, del costume.”. Vent’anni dopo, agli inizi degli anni ’70, grazie ad uno scritto mai pubblicato su Panorama (con cui allora Veronelli collaborava, come poi avvenne con L’Espresso e tanti altre riviste e giornali) e ritrovato da G.A.Rota, ecco cosa scriveva sul cibo, come ancora oggi viene sottolineato per essere fedeli alla terra anche a tavola ed in cantina : “Sino a ier l’altro si ostentava massima sicurezza, nessun dubbio: utopia la difesa delle abitudini alimentari del passato; l’industria era il bene, il giusto, l’auspicabile; si andava verso il cibo chimico, addirittura la santa pillola, il prodotto unico, completo e razionale, quindi “industriale”, che avrebbe risolto magicamente ogni problema; e si brindava all’avvento della società del benessere… All’improvviso si ci è accorti: non del benessere, si correva alla società del malessere, con pericoli via via più scoperti di autodistruzione. La voce dei pochi, ed io tra quelli, che predicavano la necessità di rimanere fedeli alla terra anche a tavola e in cantina L’esigenza proclamata dei buoni cibi e dei buoni vini non era e non è una moda, non uno dei vari aspetti della conservazione o il retorico sconforto per il tempo passato degli accademici di cucina. Tutt’altro: è aspetto, certo non ultimo, della difesa giovane di quei valori umani che industrie avide e incontrollate vogliono distruggere e annullare. Giorno per giorno si precisa la volontà comune di una natura pulita: mari, boschi, campi, monti puliti, capaci di dare cibi puliti… Abbiamo bisogno di meditazione e di equilibrio: il “ritorno contadino” non è rifiuto della tecnica; è l’invito – anche e soprattutto nel nostro campo – a sottomettere sempre e comunque la tecnica al rispetto delle esigenze umane.” Idee chiare e nette, una filosofia non solo di vita ma quale strada da percorrere per tutto il mondo agroalimentare ed enogastronomico italiano. Ed ecco che nell’autunno 1983 nasce ed esce L’Etichetta, trimestrale (e poi bimestrale) che per originalità, impegno e bellezza sconvolgerà l’editoria enogastronomica italiana, con Direttore (sino al 1991) Luigi Veronelli.
Un’idea nata per descrivere la giornata del “giovin signore” (di pariniana memoria) che ricerca per sè il meglio in qualsiasi momento e gesto della stessa. Con una descrizione, come lo stesso Veronelli precisa, che ha, per ogni argomento, una doppia narrazione: un pezzo teorico, a cura di una grande firma o di un personaggio noto capace di provocare emozione; un pezzo pratico, a cura di un esperto, un giornalista specializzato, capace di indirizzare nella scelta dei migliori prodotti sul mercato. Il tutto con articoli corredati da immagini affidate ai più grandi fotografi, italiani e/o esteri che interpretano individualmente ogni numero, ed un’impaginazione e grafica di grandi eleganza e modernità. L’Etichetta”, dichiarerà Veronelli, “nasce col proposito di accompagnare e sottolineare il crescere dell’esigenza qualitativa. “Una rivista, numero via numero, che ha accompagna il lettore nella scelta degli oggetti, dei cibi e dei vini che servono alla sua vita materiale. Il mangiare e il bere corrispondono a precise necessità.” Un format nuovo e vincente, non solo in Italia, anche in Francia e negli Stati Uniti, che descriverà di persona, sottolinea Veronelli, di: un uomo dato alla gola, ed a tutti i piaceri sensuali e mondani - provati da me, goduti da me, scritti da me - ti racconterò la serie lunga e provocante dei cibi, dei vini, delle acqueviti e degli accessori di tavola.”
Il periodo in cui, nei tanti viaggi comuni in Italia ed all’estero, e durante le giornate del Vinitaly veronese, s’instaurano rapporti preferenziali anche con millanta persone, sia quelli fugaci, ma con individui che poi diranno d’avere intessuto rapporti importanti con Veronelli (falsi e bugiardi, costoro..), e tanti altri e veri personaggi (pur non famosi) che anche se con incontri fugaci per il poco tempo insieme, in realtà sono stati un riferimento vero. Come nelle giornate tra Veneto e Friuli di “Terra Madre” quella originale nella sua nascita (e non quella di Slow Food venuta dopo.., ma prima) tra aprile e maggio 1992, come anche da me raccontato su “L’Etichetta” grazie alla speciale collaborazione con l’Associazione per la qualità “L’Altratavola”. Giungendo poi agli ultimi anni di Veronelli ove, con straordinaria vitalità, Gino crea e sviluppa, insieme ai “giovani estremi” dei centri sociali, iniziative come “Terra e Libertà/Critical Wine”, ed elabora proposte rivoluzionarie quali il Prezzo Sorgente,. Ma soprattutto dando vita all’autocertificazione delle De.Co., le Denominazioni Comunali che permettono ad ogni Sindaco di dare valore, non come marchio di qualità, ma quale forte identità territoriale e storica di specifici prodotti, piatti o saperi, proseguendo a dare battaglia all’industria alimentare quando invadente ed equivoca come nella denuncia delle frodi dell’olio e dunque sempre a fianco dei “suoi” contadini e vignaioli del privilegio. E proprio ai giovani si rivolge: “Pensateci ragazzi. L’abbandono delle città, degli stabilimenti e il ritorno alla terra e al suo lavoro in condizioni ambientali, a volte difficili, a volte paradisiache, sempre di fronte al mare, alla campagna, ai boschi, ai monti. Con una remunerazione individuale assai alta, data l’eccellenza dei prodotti terragni, ottenuti con mezzi artigianali, se non addirittura manuali…(poiché, ndr) Nei fatti, ogni uomo, in ogni parte del mondo, con leggi giuste, potrebbe vivere con il lavoro della propria terra. Nella nostra patria - la patria è ciò che si conosce e si capisce - i contadini, sia piccoli proprietari, sia braccianti, potrebbero essere, per il favore del terreno e del clima, addirittura dei privilegiati”. Sono ormai 15 anni che Luigi Veronelli ci ha lasciato, ed oggi la sua “filosofia” è espressa in particolare con le iniziative del Seminario Permanente Luigi Veronelli di Bergamo, un'associazione senza fini di lucro intitolato al massimo degustatore e critico gastronomico del Novecento, che oltre ad eventi pubblica l’annuale “Guida I Vini di Veronelli”, e con l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli presso la sede della Fondazione Giorgio Cini, sulla splendida Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, luogo di pensiero e di formazione dedicato al sapere della terra e della tavola, ispirata alle rivoluzionarie idee veronelliane. Oltre a quanti, come noi e pochi altri, quelli sinceri ed autentici interpreti, proseguono con varie attività cercando, molto modestamente, di onorare la sua filosofia. Certo è che Gino se ne è andato, e come qualcuno ha magistralmente scritto: “Lasciandoci un vuoto secco come una bottiglia senza allegria, un vuoto che pensare di colmare è ridicolo quanto impossibile. Ma ci ha lasciato la voglia di ribellarci e di seminare”…Evviva!!!
Bruno Sganga

https://grandistoriedipiccoliborghi.blogspot.com/2019/11/luigi-veronelli-15-anni-dopo-pur-sempre.html