venerdì 3 maggio 2013

Per il Montello, nel 2013.....


Sono anni che i giornalisti e i comunicatori dell'Associazione l'Altratavola propongono dei momenti di riflessione agli amministratori pubblici, ai rappresentanti delle associazioni e agli imprenditori del Montello per ragionare insieme sulla realizzazione di un piano di comunicazione territoriale capace di valorizzare le eccellenze ambientali artistiche storiche ed enogastronomiche della ‘montagna’ dei veneziani. Una spessa coltre di chiacchiere si è dolcemente adagiata sui rilievi collinari, dimostrando, se mai ve ne fosse bisogno, di quale tempra coriacea siano fatti gli amministratori locali troppo impegnati, per via di colore politico, a scannarsi che a costruire qualcosa.
Con questo materiale umano e politico non si vola di certo. E lo possiamo constatare ogni giorno. “Siamo diventato un po’ allergici – commenta Renzo Lupatin,presidente dell'Associazione l'Altratavola - e non crediamo molto sia possibile ‘concertare’ un piano di comunicazione territoriale per il Montello e i Colli Asolani. Tutti si lamentano, ma ognuno va per la propria strada.”
Tanto per fare un esempio, che fine ha fatto la proposta di creare un Parco dell’Informazione?
“Il Parco dell’Informazione del Montello, del Grappa, dell’Asolano“ – continua Del Corno - era stato presentato nel giugno 2005 a Paderno del Grappa dal Cenacolo del Montello. che mira a valorizzare e a promuovere la conoscenza di territori che solitamente non conoscono le prime pagine dei giornali ma che si presentano come importanti bacini di prodotti enogastronomici, di cultura, di storia, di valori ambientali.La salvaguardia delle culture locali in tutte le loro espressioni passa anche attraverso progetti comuni di valorizzazione del territorio. E’ il caso del Parco che interessa la zona del Montello, del Grappa dell’Asolano (divisa tra diverse province e diverse comunità montane). Il Parco voleva rappresentare un coordinamento informativo come progetto e iniziativa permanente,per stimolare la comunicazione e l’informazione oltre i confini locali e regionali, collaborando all’integrazione delle iniziative fra polo pubblico e privato.Il progetto rinvia ad una constatazione semplicissima: ogni territorio parla più linguaggi, si esprime secondo diversi “registri”. Si può vivere un luogo dal punto di vista ambientale e paesaggistico, dal punto di vista artistico o da quello enogastronomico. Per valorizzarlo e farlo conoscere occorre però che ogni azione sia collocata in un continuum logico e organizzato. Questo continuum rappresenta il piano di comunicazione come progetto culturale, come azione sistematica e ragionata. Il Parco d’Informazione doveva nascere come associazione no profit aperta alla partecipazione di amministratori e amministrazioni pubbliche, aziende e imprenditori, uomini di cultura, rappresentanti di associazioni del territorio interessato. Il Parco non doveva sviluppare iniziative autonome dal punto di vista culturale, ma doveva funzionare come una struttura di servizio, ricerca e documentazione del territorio di pertinenza, al fine di comunicare dentro e fuori la propria zona, secondo un piano di comunicazione continuativo e sistematico. Di quella iniziativa ricordo l’impegno de l’Italia del gusto in diverse occasioni. Nulla di più”.
Ma si sa, i giornalisti hanno la testa dura. Quelli dell'Associazione l'Altratavola hanno pensato di rispolverare le armi da fuoco (in senso metaforico, ovviamente... ) e di rilanciare l’idea a partire da gennaio 2013.
“Inviteremo il tessuto produttivo, politico e culturale del Montello a reinventarsi, ad aprirsi al confronto, per dare speranza ad un territorio che ha sempre ben rappresentato il Nordest.” Una rassegna informativa che dura un anno, con 10 stages di informazione tenuti dalla redazione della tramissione multimediale l'Italia del Gusto : un appuntamento per i pubblici amministratori, gli imprenditori, i rappresentanti delle associazioni che operano nelle comunità locali, per ragionare insieme sul futuro di un turismo colto e intelligente, che sappia valorizzare le risorse ambientali, artistiche, enogastronomiche e produttive del Montello. Mai come in questo momento ogni azione deve parlare il linguaggio della collaborazione e della integrazione delle risorse. Ma vi è per davvero un futuro turistico per il Montello?
Chi vivrà, vedrà.

La scheda: Il Montello
La caratteristica principale del Montello è la terra rossa che ricopre una conglomerato di ciottoli calcarei, porfido e granito impastati con argilla, tutti detriti del fiume Piave cementati in quella zona. Oltre alla terra rossa, le doline, le caverne e il diffuso carsismo rendono questo ambiente ideale per la ricerca ambientalista. Notevole l'interesse riveste il settore entomologico per le molte specie di insetti che popolano le cavità della collina, le più conosciute sono: il Tavarin lungo, il Buoro vecchio, il Buoro di Ciano e il Forame.
La notorietà del Montello è nota sopratutto per gli eventi bellici del 1915-18; dopo la sconfitta di Caporetto, l'esercito Italiano si attestò sul Montello e sul fiume Piave come ultimo baluardo dall'invasione dell'esercito Austriaco che mirava alla pianura Padana per le notevoli risorse alimentari. Dal Montello, e precisamente da Ciano del Montello partì la controffensiva che portò alla vittoria finale nel 1918. Sul Montello, l'Ossario dei Caduti ed il Monumento all'asso Francesco Baracca ricordano agli italiani quel periodo storico.

Nessun commento:

Posta un commento